Birrificio Menaresta : intervista a Marco Rubelli

Birrificio Menaresta : intervista a Marco Rubelli

Oggi vi proponiamo un’intervista speciale: abbiamo intervistato un vicino di casa dei nostri uffici di QB a Carate Brianza, un’azienda che si distingue per i suoi forti valori di sostenibilità e l’unicità dei suoi prodotti. Stiamo parlando del Birrificio Menaresta, con il suo fondatore Marco Rubelli.

Agricola QB: Ciao Marco!  grazie per averci accolto. Birrificio Menaresta è un’azienda che ormai ha una lunga storia. Raccontaci come tutto è iniziato.

Marco Rubelli: Ciao e grazie a voi! La storia di Birrificio Menaresta comincia nel 2007, quando io e Enrico Dosoli, mio cugino, abbiamo deciso di avviare questo progetto. Enrico aveva una lunga esperienza nel mondo della birra, maturata grazie alla sua passione per l’agricoltura e la cultura brassicola. Io, invece, avevo un background più legato alla biologia e alla passione per il nostro territorio. Ci siamo uniti con l’idea di creare un birrificio che fosse radicato nella Brianza, ma con una visione che fosse anche innovativa e creativa. Nel 2023 abbiamo deciso di formalizzare ulteriormente la nostra realtà trasformandoci in una S.R.L., ma i soci fondatori siamo sempre noi due. 

Il nostro impianto di produzione da 20 hl, è attivo in Brianza dal settembre 2007. A pochi passi dalla zona di produzione, si trova la nostra Caution Barrication Area, una cantina suggestiva e intima, perfetta per degustazioni, anche private. Qui, nelle nostre botti, maturano le birre “selvagge”, un vero e proprio luogo magico dove il legno gioca un ruolo fondamentale.

Annessa al birrificio c’è la nostra Tap Room, dove si possono bere ed acquistare tutti i nostri prodotti.

Agricola QB: Birrificio Menaresta è conosciuto per la qualità delle sue birre e per la sua forte identità legata al territorio. Come definiresti l’anima di Menaresta?

Marco Rubelli: Menaresta ha due anime, direi. Da un lato c’è quella più “popolare” e agricola, un po’ goliardica, che si riflette nell’originalità delle nostre produzioni e nel nostro approccio, che non si prende mai troppo sul serio. Dall’altro c’è l’anima tecnica e professionale, che deriva dallo studio continuo e dalla ricerca, che ci permette di realizzare birre di altissima qualità, anche molto complesse, pur mantenendo sempre un equilibrio che rende le nostre birre facili da bere. L’idea è di offrire prodotti che raccontano storie, che siano legati al nostro territorio e che siano un’esperienza anche culturale.

Agricola QB: Il nome “Menaresta” è davvero affascinante. Da dove nasce e cosa rappresenta?

Marco Rubelli: Il nome “Menaresta” è una sintesi perfetta della nostra filosofia. La sorgente Menaresta, che dà il nome al birrificio, è simbolo del nostro territorio: un fiume, il Lambro, che è tanto bistrattato quanto amato. “Menaresta” è un termine che descrive una sorgente che “mena” ma poi “resta”, un po’ come la nostra birra, che ha un carattere forte, ma sa rimanere nel tempo. Il nostro logo, che rappresenta la “sperada”, un’acconciatura tradizionale brianzola, simboleggia l’unione delle persone attraverso la birra, proprio come questa tradizione popolare univa diverse classi sociali.

Agricola QB: Menaresta è anche famosa per la sua “Birra Madre“, un prodotto davvero unico. Ce ne vuoi parlare?

Marco Rubelli: Certamente. Birra Madre è un progetto che abbiamo sviluppato nel 2009 e che rappresenta un vero e proprio punto di innovazione per il mondo della birra. Si tratta di una birra fermentata con lievito madre da panificazione, un’idea che è nata proprio grazie alla passione di Enrico per la panificazione. La birra matura in botti di legno per almeno un anno, il che le conferisce un carattere complesso e particolare. È una birra che ha una nicchia di consumatori, non è facile da bere, ma per chi apprezza i sapori più intensi e unici, è un vero e proprio tesoro. Birra Madre ha anche ottenuto numerosi premi, tra cui il primo e il secondo posto al concorso “Birra dell’Anno 2025” nelle categorie “sour” e “sour con frutta”.

Agricola QB: La vostra birra più famosa, La Verguenza, ha riscosso molti successi, vincendo numerosi premi. Cosa la rende così speciale?

Marco Rubelli: La Verguenza è una birra che nasce da una tradizione angloamericana, una Double IPA, con un carattere molto deciso e un equilibrio perfetto tra l’amaro del luppolo e la dolcezza del malto. È stata una delle prime birre in Italia a conquistare il cuore degli appassionati di birra, e la sua popolarità è cresciuta nel tempo. Credo che la sua unicità stia nell’autenticità e nella qualità dei suoi ingredienti, ma anche nell’innovazione che abbiamo portato in un settore che stava iniziando a scoprire le birre più forti e aromatiche.

Agricola QB: Oltre alla birra, avete anche intrapreso un progetto legato al sidro. Come è nata questa nuova avventura?

Marco Rubelli: Sì, dal 2020 abbiamo iniziato a produrre sidro, il che ci ha permesso di esplorare nuovi orizzonti. Il progetto, che abbiamo chiamato Sidreria Menaresta, nasce dalla collaborazione con Marco Colzani, un produttore artigianale di succhi di frutta. Abbiamo iniziato a lavorare con le mele BIO della Valtellina, e abbiamo creato diversi tipi di sidro, tra cui uno spumantizzato e un Sidro Madre, fermentato con la stessa procedura della Birra Madre. La sidreria si trova nello stesso distretto del birrificio, nell’area Ex Formenti, un luogo ricco di storia e di tradizione. È stato un modo per ampliare la nostra offerta e portare avanti un altro progetto artigianale che rispecchia i nostri stessi valori.

Agricola QB: Oltre alla qualità delle vostre birre, uno degli aspetti che colpisce è la vostra attenzione all’ambiente. Puoi parlarci delle iniziative sostenibili che avete adottato?

Marco Rubelli: Sì, la sostenibilità è un aspetto fondamentale per noi. Abbiamo adottato pannelli fotovoltaici già da quasi quindici anni e usiamo solo energia da fonti rinnovabili. Inoltre, abbiamo preso parte alla Comunità Energetica Rinnovabile promossa dal Comune di Carate Brianza. Un’altra iniziativa importante è il recupero della CO2 di fermentazione, che reimmessi in circolo nel nostro processo produttivo. Siamo anche pionieri in Italia tra i birrifici artigianali in questa pratica. Lavoriamo anche per ridurre il nostro impatto ambientale, con investimenti mirati e collaborazioni con il territorio, come la filiera corta e il riciclo delle trebbie per produrre biogas.

Agricola QB: Parlando di territorio, come è nata la vostra attenzione per la filiera e gli ingredienti locali?

Marco Rubelli: Fin dall’inizio ci siamo impegnati a valorizzare le materie prime locali e a creare connessioni con il territorio. Abbiamo raccolto personalmente alcuni ingredienti, come il sambuco e l’acacia, e cercato di utilizzare prodotti agricoli locali di alta qualità, come il frumento di Tregasio e il grano saraceno di Cermenate. Abbiamo sempre privilegiato la qualità rispetto alla quantità e cercato di lavorare con agricoltori e produttori che condividono i nostri stessi valori. Questo ci ha permesso di creare birre che raccontano il nostro territorio in modo autentico e genuino.

Agricola QB: Birrificio Menaresta è anche molto attivo nell’impegno sociale. Puoi raccontarci di più su come cercate di fare la differenza sul territorio?

Marco Rubelli: Sì, l’impegno sociale è una parte fondamentale della nostra attività. Siamo sempre stati vicini a diverse associazioni del territorio, supportandole con donazioni, collaborazioni o forniture a prezzi agevolati. Abbiamo anche avuto il privilegio di ospitare in azienda persone con disabilità, permettendo loro di fare esperienza lavorativa. Inoltre, siamo molto attivi nel sostenere progetti locali, come quelli legati alla cultura, all’ambiente e al benessere delle persone. Crediamo che un’impresa non debba solo pensare al profitto, ma anche al proprio impatto sulla comunità e sull’ambiente.

Agricola QB: Infine, quali sono i vostri piani per il futuro del Birrificio Menaresta?

Marco Rubelli: Il nostro obiettivo è continuare a crescere mantenendo la qualità e l’originalità che ci contraddistinguono. Vogliamo investire ulteriormente nella sostenibilità e nelle tecnologie per migliorare il nostro impatto ambientale, ampliare la nostra offerta di birre e sidri, e continuare a raccontare storie attraverso ogni bottiglia che produciamo. Ma soprattutto, vogliamo rimanere fedeli alla nostra filosofia di divertimento e passione, perché, alla fine, la birra è anche un momento di convivialità e di piacere. Ci auguriamo di continuare a fare ciò che amiamo, con lo stesso entusiasmo di quando abbiamo iniziato.

Agricola QB: Grazie, Marco, per questa chiacchierata. È stato un piacere conoscere meglio la vostra realtà e il vostro impegno.

Marco Rubelli: Grazie a voi! È sempre un piacere raccontare la nostra storia e la passione che ci mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. Vi aspettiamo a Menaresta!

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