Progetto Fioriture per le api
Ogni anno, tra febbraio e aprile, seminiamo i semi dei fiori dell’anno precedente. Ogni anno, lo spettacolo che la natura ci offre cambia in base alle condizioni metereologiche, offrendoci geometrie e colori sempre diversi.
Seguiamo il disciplinare dell’agricoltura biologica e biodinamica. Le fasi lunari, ma non solo!
La raccolta dei semi avviene in autunno dell’anno precedente sul fiorito. Si tratta di un processo totalmente manuale che richiede cura, delicatezza ed attenzione per preservare l’integrità dei semi che verranno gelosamente custoditi fino alla primavera successiva, quando il suolo raggiungerà la giusta temperatura per la semina.
Il terreno deve essere pulito da eventuali infestanti cresciute, raschiato, concimato, seminato a spaglio ed infine irrigato a seconda della condizioni metereologiche.


Avere un prato fiorito aumenta e preserva la biodiversità del nostro terreno, che significa ricchezza e salute per le nostre colture.
Ma non solo.
Tutti gli anni, tra la primavera e l’estate, ospitiamo le Api di “Ci vuole Un Fiore”. Le api di “Ci vuole un fiore” sono di Marta, una giovane imprenditrice di Rezzago. Nella sua azienda montana, che è poi la sua famiglia, si definiscono apicoltori nomadi.
Il terreno deve essere pulito da eventuali infestanti cresciute, raschiato, concimato, seminato a spaglio ed infine irrigato a seconda della condizioni metereologiche.
Le loro api nomadi producono miele artigianale naturale. Questo nettare dorato ha tre variabili speciali che noi di QB amiamo tantissimo:
- incognita di quantità;
- incognita di tipologia;
- lo zampino di Madre Natura, che fa tutto il resto.
Per noi di QB questo significa rispetto e tutela della biodiversità. Ecco perché le ospitiamo sulle nostre terrazze ogni anno.
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