La messa a dimora delle 3000 barbatelle PIWI

La messa a dimora delle 3000 barbatelle PIWI

Tutto è iniziato con un sogno.
Un sogno che sapeva di pane, vino e olio. Un sogno nato nella semplicità dei gesti quotidiani e cresciuto nella profondità di un amore autentico per la terra. Oggi quel sogno comincia a prendere forma concreta, tra zolle di terra fresca e mani colme di futuro: abbiamo concluso la messa a dimora di 3000 barbatelle, cuore pulsante della nostra futura vigna.

Ma non si tratta solo di un momento simbolico: questo è uno dei passaggi più delicati e fondamentali per garantire la buona riuscita del vigneto. E lo abbiamo affrontato con cura, dedizione e, soprattutto, rispetto per il ritmo della natura.

Le varietà

Per il nostro impianto abbiamo scelto tre varietà PIWI (acronimo tedesco per Pilzwiderstandsfähig, ovvero “resistenti ai funghi”), frutto della viticoltura più innovativa e sostenibile.
Si tratta di vitigni selezionati per resistere naturalmente alle principali malattie della vite, come oidio e peronospora, riducendo drasticamente la necessità di trattamenti chimici. Un passo importante verso un’agricoltura più pulita e un vino più sano.

Le varietà che abbiamo messo a dimora sono:

  • Prior: a bacca rossa, un vino intenso e strutturato, nato da incroci resistenti, con note di frutti di bosco e spezie.
  • Solaris: bianco aromatico e solare, dalle sfumature tropicali e una buona struttura acida.
  • Souvignier gris: a bacca rosa.

Il rito della piantumazione

La messa a dimora delle barbatelle è un gesto antico, ma richiede attenzione scientifica e tanta forza di volontà. Ecco perchè ci siamo fatti aiutare dalla squadra Bresciana di Vabenos, che ci hanno affiancato in tutte le fasi della costruzione dell’impianto: dalla posa dei pali fino alla messa a dimora delle piantine.
Ecco come abbiamo proceduto, passo dopo passo:

  1. Preparazione del terreno
    Il terreno è stato lavorato e ripulito con largo anticipo per garantire il giusto drenaggio e una buona struttura. L’analisi del suolo ci ha aiutato a comprendere i bisogni specifici e a integrare concimi di fondo naturali.
  2. Tracciatura dei filari e posa dei pali e tutori
    Con l’aiuto di strumenti di precisione e il supporto di esperti viticoltori, abbiamo posati i pali in Corten e tracciato con cura ogni singolo filare, tenendo conto dell’esposizione solare, della pendenza del terreno e della distanza ideale tra le piante. Abbiamo infine collocato i primi tutori per accompagnare la crescita della pianta.
  3. Foratura e messa a dimora
    Con strumenti manuali abbiamo creato i fori in cui inserire le barbatelle. Ogni pianta è stata sistemata a una profondità tale da permettere lo sviluppo corretto delle radici, evitando sia ristagni idrici che stress radicali. Ci siamo assicurati di rendere il terreno soffice per la loro crescita ed espansione.
Un cammino lungo tre anni… e oltre

Ora inizia il vero lavoro: osservare, curare, accompagnare.
Ci vorranno circa tre anni prima di poter vendemmiare per la prima volta, ma non abbiamo fretta. La vigna è una scuola di pazienza, e noi siamo pronti a imparare.

Sarà un vino sincero, onesto, figlio della terra e delle scelte consapevoli. Un vino che non solo racconterà il nostro territorio, ma porterà con sé il profumo della nostra fatica e la gioia silenziosa delle prime foglie.

A presto.

QB🌸

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